Tre idee nei primi 100 giorni, Morra: «Check-up dell'Ente, più servizi sociali e ritorno della giunta itinerante»

TERAMO – Si chiama "TrexCento", l’iniziativa di emmelle.it che intende scavare nelle proposte dei candidati sindaco in corsa per Palazzo di città il prossimo 10 giugno: pubblicati e declamati i programmi, abbiamo chiesto ai 7 candidati di indicarci tre priorità da risolvere nei primi 100 giorni di mandato. Tre punti chiave per il rilancio della città, che aspetta da tempo segnali concreti che vadano incontro alle esigenze dei cittadini. Ecco le loro indicazioni.

Giandonato Morra,candidato sindaco del Centrodestra, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Futuro In, Oltre e Popolo della Famiglia, punta su:
1 Ricognizione dello stato di fatto. Non sono una persona abituata a buttare fumo negli occhi dei cittadini. Credo di contraddistinguermi per la mia onestà intellettuale quindi non posso che rispondere partendo dal fatto che i primi cento giorni di una nuova Amministrazione comunale servono di solito per farsi un’idea dello stato di fatto dell’Ente. Solo dopo un’attenta analisi della macchina amministrativa, dei suoi punti di forza ed anche dei suoi punti debolezza, il Sindaco e la sua squadra potranno dettare un’agenda politica seria e concreta programmando misure ed interventi da attuare nel medio-lungo periodo. Nel mio programma elettorale ho declinato il nuovo inizio della Città di Teramo individuando una serie di obbiettivi primari che vanno dalla  ivisitazione della macchina amministrativa alla ricognizione sulle condizioni finanziarie dell’Ente, dall’accertamento presso l’USR delle pratiche in itinere sulla ricostruzione al controllo delle graduatorie di assegnazione delle case popolari, dalla verifica dei criteri attuativi del sostegno alle famiglie all’analisi delle necessità fondamentali di frazioni e quartieri.
2 La ricostruzione e i servizi alla persona. Ritengo prioritario attenzionare in maniera capillare quelle che sono state le problematiche che hanno minato l’iter burocratico delle pratiche della ricostruzione. Teramo è una città ferita, un territorio ferito, perché i danni del terremoto non si sono fermati al centro cittadino, ma hanno messo in ginocchio intere frazioni, oramai spopolate. Sarà necessario interloquire con determinazione con l’Ufficio della Ricostruzione che, anche se di competenza regionale, non può esimersi dal confronto con le Istituzioni cittadine al fine di snellire le procedure che riguardano soprattutto gli edifici lievemente danneggiati. Istituirò in tempi brevissimi un “Ufficio Terremoto” che possa facilitare ai cittadini l’accesso alle informazioni e alle pratiche che li riguardano facendo da tramite con l’Ufficio Tecnico Comunale e l’USR. Solo attraverso queste azioni si potrà ristabilire la fiducia verso le iIstituzioni locali da parte dei cittadini colpiti dal terremoto che oggi più che mai hanno bisogno di supporto, assistenza e vicinanza. I mesi estivi, inoltre, serviranno per la ricognizione dei servizi sociali e di quelli connessi all’istruzione: sono stati sempre di ottimo livello quantitativo e qualitativo e dovranno essere preservati e conservati con priorità rispetto a qualsiasi altro argomento, poiché hanno a che fare con i bambini, con le famiglie, con le fasce più deboli.
3 Democrazia partecipata: dialogo e confronto. Da ultimo, ma non per importanza, ritengo che sia necessario programmare nei primi cento giorni di mandato una serie di tavoli di lavoro con tutti i portatori d’interesse, dalle associazioni datoriali a quelle sindacali, dalle associazioni culturali a quelle di volontariato e di promozione sociale, oltre che con i rappresentanti della società civile e dei comitati di frazione e di quartiere. Attraverso questi tavoli di lavoro si valuteranno le proposte del mio programma elettorale in relazione alle necessità ed alle esigenze che risultano prioritarie, tenendo ovviamente ben presente le difficoltà economiche e finanziarie del Comune di Teramo. Nel contempo l’Amministrazione si riavvicinerà ai cittadini stilando un calendario per la Giunta itinerante utile a far tornare negli abitanti delle frazioni il senso di appartenenza alla comunità teramana dalla quale, troppo spesso, si sono sentiti distanti o addirittura scollegati.